I fattori che determinano il prezzo di un vino

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Ti sarai sicuramente chiesto bevendo un bicchiere di vino, quali siano quei fattori che ne decidono il prezzo alto o basso che sia. Se infatti ti sei trovato in un’enoteca o semplicemente davanti a uno scaffale del supermercato ti sarà saltato subito all’occhio la differenza di prezzo da una bottiglia all’altra. Alcuni vini hanno infatti costi curiosamente bassi, anche di pochi euro, altri invece arrivano a costare migliaia di euro, con le bottiglie che sono considerate veri esemplari.

Viene quindi da chiedersi: che cosa sarà che determina queste oscillazioni cosi accentuate e soprattutto come fa una bottiglia di vino considerato pregiato ad arrivare costare cosi tanto?

La risposta può sembrare semplice e immediata ma se ci rifletti anche solo per un minuto intuirai che invece concorrono tanti fattori, che ai più possono anche sfuggire. Vediamo quindi quali sono questi fattori e tutte le possibili variabili, sia per gli appassionati del mondo enogastronomico ma anche per chi vuole semplicemente soddisfare una curiosità. E’ sempre bene infatti avere un’informazione completa ed esaustiva a riguardo.

Una delle variabili è certamente la quantità che si prevede di produrre in rapporto all’estensione del vitigno e le tecniche usate per la vinificazione durante la vendemmia. In questo periodo infatti tutte le procedure legate alla vinificazione hanno dei costi soprattutto fissi. Tuttavia sono costi che non possono ridursi anche se la produzione di bottiglie di vino è esigua. Ecco perché quando si producono le bottiglie di un vitigno in numero limitato, ti capiterà di pagare quel vino con un prezzo maggiore, a differenza invece di una produzione più corposa che ridistribuisce tali costi.

Per ottenere del vino di qualità esistono diverse tecniche di vinificazione, che arrivano sia dalla tradizione che dalla ricerca di nuove metodologie per alzare, se possibile, il pregio di questo prodotto. Tali tecniche evidentemente possono essere mirate al prodotto con un occhio particolare alla qualità ma anche al rendimento.

Ti sarà facile capire che quando un produttore sceglie di dare spazio alla qualità i costi aumentano, mentre se si bada solo al rendimento non ci sarà il vincolo per il consumatore dell’esiguità delle bottiglie disponibili. Il vino di qualità ma anche quello destinato a produzioni in scala saprai che è inesorabilmente legato al tempo. E’ un particolare imprescindibile se pensiamo che la maturazione del vino, soprattutto quello di alto livello, può richiedere anni perché arrivi ad avere sapore, profumo, colore, retrogusto e aroma inconfondibili.
Sono queste infatti le caratteristiche che determinano l’identità di un vino.

Ecco quindi che il produttore sceglie di utilizzare a tale fine sia le tecnologie nuove o tradizionali ma anche gli strumenti più adatti. Basti pensare che per produrre un vino di qualità come il Chianti in molti casi le botti di rovere devono rimanere “occupate” per anni. Ecco perché il tempo fa alzare il prezzo di una bottiglia di vino ed è il motivo per cui un vino, appartenente a una riserva speciale, ha anche una vita più lunga rispetto ai vini “commerciali”.

Il vinificatore infatti investe più tempo, più energie, più materiali, più personale e in definitiva maggiori risorse. Ti sembrerà strano perché non sempre ci si fa caso ma anche la stessa confezione può incidere sul prezzo del vino. Per confezione non si intende solo il tappo e la bottiglia ma anche l’etichetta e la stessa qualità del vetro (colore e spessore).

Se ci fai caso infatti non tutte le bottiglie di vino sono uguali e anzi variano per forma e soprattutto per tipo di imbottigliamento (non sempre i tappi sono di sughero di prima scelta per esempio). Ecco perché i produttori di vino investono anche i questi particolari, di certo non meno importanti per ottenere una bottiglia di alto livello organolettico. Se vuoi infatti acquistare del vino di qualità del vetro dovrà essere più pesante in quanto il suo spessore sarà maggiore.

Anche la carta dell’etichetta ha il suo valore perché deve riportare tutte le informazioni del caso e dare una presentazione dello stesso vino di una certa eleganza. L’etichetta infatti è il brand che rende riconoscibile un prodotto cosi particolare e amato come il vino, e dietro ci sono professionisti del settore che ne curano scrupolosamente l’immagine.

Un buon vino poi devi sapere che si completa con un imbottigliamento esclusivo, cioè con tappi che siano di un sughero di qualità. Avrai notato infatti che nelle bottiglie di vino da pochi euro il tappo è di plastica e può solo somigliare lontanamente a quel sughero che garantisce l’aroma e il mantenimento nel tempo del prodotto stesso.

Un’altra variabile che interviene nel prezzo di una bottiglia di vino è anche il costo della comunicazione, della ricerca per migliorare a tutti i livelli la produzione e anche l’innovazione. Tutto questo però non deve farti pensare che magari un buon vino debba avere per forza cifre esorbitanti e che, quelli che costano meno, non hanno alle spalle tutto questo lavoro cosi accurato. Questi infatti sono solo alcuni dei fattori, soprattutto primari, che influenzano il prezzo di una bottiglia di vino, ma ce ne sono anche altri.

Per il buon vino infatti contano tanto anche variabili di tipo storico, geografico ma anche legate alla sua conoscenza e alla domanda che può avere sul mercato. Quante volte hai sentito parlare del vino riferito alla sua zona di produzione? Il territorio dove viene coltivata una particolare qualità di uva ha spesso caratteristiche uniche e irripetibili che danno al vino lo stessa unicità e irripetibiltà. Anche la quantità di uno stesso vino unito alla suddette tecniche per la vendemmia (che non sono sempre uguali dappertutto), fanno la differenza una volta arrivato ai potenziali consumatori.

Ci sono vitigni conosciuti perché danno vita a delle cantine con un sapore unico, derivato dalla combinazione stessa di sostanze presenti nel terreno, dalla vicinanza del mare o dalla posizione geografica a una certa altitudine che crea un certo microclima . In tal senso avrai sentito parlare di quelle zone particolari dove si creano combinazioni uniche che danno vita a un vino eccezionale. L’Italia per esempio come sai può vantare nella produzione vitivinicola una vera e propria vocazione, che vede vitigni esclusivi da nord a sud dello stivale.

Per esempio la Toscana con il suo Chianti Classico e con il Brunello di Montalcino, ma anche i vitigni di Barolo nelle Langhe Piemontesi o il vino della Valpolicella solo per farne alcuni dei numerosissimi esempi di quelli autoctoni. Non di meno conoscerai la storica competitività nel campo della produzione vitivinicola con la Francia e non solo per quanto riguarda lo spumante e lo champagne. In Francia infatti i vini pregiati sono legati a nomi come il Bordeaux e il Borgogna.
I vitigni più famosi si trovano anche in Australia con il suo Barossa e spesso questi prodotti portano con se quell’attrattiva che genera il turismo enogastronomico, che è una fetta di mercato fondamentale, quindi anche fonte di guadagno, del nostro come di altri paesi.

Il vino coincide con l’identità stessa di un territorio e ne esalta la valenza sia per la tradizione, spesso secolare, sia per la qualità delle stesse uve che si producono. Molti di questi vitigni hanno ottenuto il riconoscimento DOC, DOP, ecc. proprio perché sono esclusivi e vanno protetti, in particolare per quanto riguarda i territori di produzione. L’intento è che vengono preservati dalla coltivazione intensiva, dallo sfruttamento e dal potenziale impoverimento.
Tali vincoli sono destinati a garantire la qualità di questi vini cosi speciali perché non sia penalizzata l’autenticità, ponendo comunque un occhio di riguardo alla sostenibilità e all’ambiente.

Intuirai quindi che anche questo tipo di vincoli territoriali incidono sul prezzo della bottiglia di vino, ma vanno di pari passi con la soddisfazione del cliente che si aspetta di vivere quell’esperienza del palato di un vino d’eccellenza. Un vino acquista valore anche quando viene riconosciuto e pubblicizzato dagli esperti del settore che lo hanno assaggiato e possono riferire le caratteristiche uniche della degustazione. Non a caso esistono dei veri professionisti del settore che di questa passione ne hanno fatto un lavoro. L’assaggio di un vino presuppone infatti anche la conoscenza di altri vini, per poter effettuare un paragone ed esprimere critiche positive o negative.

La buona reputazione di un vitigno e del suo prodotto, la comunicazione che “descrive” il gusto, i sapori, i profumi e le caratteristiche dello stesso vino, porta i consumatori a saggiarne le sfumature.

Un vino che riscuote critiche positive comporterà una maggiore domanda sul mercato.

Il parere di un esperto inciderà quindi sul prezzo finale e la sua opinione sarà tanto più incisiva quanto la scuola di pensiero che detta lo stesso parere. Sommelier e assaggiatori di vino famosi sono dunque a ragion veduta parte integrante del piazzamento di un vino in una fascia di costo.

Perché a volte lo stesso vino di un identico vitigno ha prezzi estremamente differenti?

Te lo sarai chiesto sicuramente osservando la stessa bottiglia di Falanghina o di Dolcetto che può variare da poche decine fino a centinaia di euro. Le ragioni sono da ricercare nell’esistenza delle “micro-zone” presenti appunto nello stesso vitigno dove si da vita a speciali uve, spesso in quantità esigue, che possono produrre quei vini di un’eccellenza particolare. Se la qualità è superiore inevitabilmente il prezzo sale, ma sale anche se di quella stessa qualità c’è una riserva limitata.
Incidono molto in tale senso i vini presenti sui menu dei ristoranti esclusivi, che quindi “stuzzicano” la curiosità e il passaparola sulla bontà un vino.

Lo stesso vale per le enoteche che danno spazio nella loro cantina ai quei vini promossi dall’autorevolezza degli esperti.

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