Galateo a Tavola

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Tante sono le buone maniere che regolano il galateo a tavola: dalle fasi che precedono l’evento, come la sua preparazione o la scelta del menu, a quelle che lo vanno a costituire. Dalle conversazioni ai gesti, da come vengono servite le pietanze al loro consumo, tante sono le raccomandazioni che l’etichetta impone di seguire.

Galateo della preparazione: dall’invito al menù

Chi organizza un pranzo o una cena deve, innanzitutto, invitare gli ospiti almeno una settimana prima dall’evento: per un’occasione più formale è necessario che questo avvenga in forma scritta, mentre per un incontro tra amici intimi può essere fatto anche oralmente. Grande attenzione deve essere posta nella preparazione del menù che deve cercare di soddisfare i commensali, evitare pietanze che contengano alimenti ai quali, eventualmente, qualche ospite è allergico, e contenere piatti che possano essere facilmente preparati in anticipo. È, infatti, considerato maleducato che la padrona di casa rimanga dietro ai fornelli durante gran parte del pasto.

Cura deve anche essere posta nell’apparecchiare la tavola, che deve essere delle giuste dimensioni per accogliere tutti i commensali (che non devono essere né troppo stretti né troppo distanti tra di loro), ben curata, con posate e bicchieri sistemati nelle giuste posizioni.

Galateo durante il pasto: come comportarsi a tavola

Dopo essersi obbligatoriamente lavati le mani ci si può sedere a tavola anche se, prima di mangiare, è necessario attendere non solo che la padrona di casa abbia finito di servire a tutti la pietanza, ma che sia proprio lei a mettere in bocca il primo boccone. Per tutta la durata del pasto è necessario mantenere anche una posizione corretta, diritta ma non rigida, evitando di curvarsi verso il piatto. Anche le gambe devono essere composte e mai allungate verso il tavolo né troppo aperte. Il tovagliolo andrebbe riposto piegato sulle gambe, e mai allacciato intorno al collo.

Non si usano mai le mani per mangiare, tranne in rari casi, ed è d’obbligo evitare il fumo, così come l’uso dello smartphone a tavola che è del tutto bandito. E per bandito intendiamo che non deve in nessun modo avvicinarsi la tavolo: va tenuto in tasca o in borsa e mai sulla tovaglia. Per quanto riguarda il consumo del pasto, sanno anche i bambini che non si parla mentre si mangia, né si deve usare lo stuzzicadenti. Attenzione anche di fronte a zuppe e brodi: mai aspirare il liquido emettendo strani rumori. Anche se il sugo dell’arrosto è particolarmente buono, è vietato fare la scarpetta.

Buon appetito: il galateo del “non fare”

Ci sono aspetti che, anche seguendo il buon senso comune, dovrebbero essere evitati nel corso di un pranzo e di una cena, come tutte quelle azioni che possono dar fastidio e che sono segno comune di maleducazione come appoggiare i gomiti sul tavolo, servirsi dai piatti di portata con le proprie posate, leccare il coltello, mangiare grossi bocconi e con la bocca aperta, sbadigliare o fare la scarpetta.

Tra le regole, forse, meno conosciute, troviamo il fatto di non dover mai dire buon appetito. Si tratta di un augurio comune che, secondo il galateo a tavola, è considerato come sconveniente in quanto incita a servirsi in abbondanza, andando, così, a dare l’idea di persona a poco equilibrata. Assolutamente da evitare, infine, l’utilizzo degli stuzzicadenti (che non andrebbero mai messi in tavola), il cui utilizzo di fronte agli altri commensali è segno di maleducazione e di cattivo gusto.

Photo Credit: freeimages.com

2 commenti su “Galateo a Tavola”

  1. Buongiorno,
    ho dubbi su quale sarebbe la condotta da tenere nelle occasioni in cui il nostro ospite non rispetta le regole della buona educazione:
    – il padrone di casa continua a riempirti il bicchiere di vino fino all’orlo anche se non ne desideri più;
    – il padrone di casa ti sbatte quintali di cibo nel piatto anche se sei già soddisfatto;
    – ti viene augurato buon appetito.

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    • Buongiorno Davide,
      procedo per punti:
      – purtroppo il padrone di casa sarà costretto a portar via il cibo/vino non consumato;
      – in realtà, se consideriamo la tradizione, non si dovrebbe dire in quanto inciterebbe a servirsi in abbondanza. Quando viene detto, occorre quindi ringraziare.

      Buona giornata

      Rispondi

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