Ma di che cosa si parla durante una cena o un pranzo? Quali sono gli argomenti di conversazione che, secondo il galateo possono essere affrontati e quali, invece, è meglio evitare?
La buona educazione
Conversare è, sicuramente, un modo piacevole per passare del tempo anche quando si mangia, anche se, ovviamente, bisogna seguire anche in questo caso delle regole dettate non solo dal bon ton, ma anche dal buon senso. Monopolizzare con le proprie idee tutti i commensali, attirare su di sé tutte le attenzioni, gridare o, al contrario, sussurrare in modo tale che solo i vicini stretti possano sentire, sicuramente non sono pratiche ben accettate dall’etichetta, così come i discorsi che scaturiscono quando un invitato ha deciso di bere molto. Se è necessaria una moderazione nel tono di voce, lo è anche nei gesti: niente movimenti plateali di mani, sopratutto se si impugnano delle posate, ma eleganza e compostezza renderanno, sicuramente, un invito una piacevole occasione conviviale.
Temi sì
A tavola secondo il galateo si parla essenzialmente di temi d’interesse generale: non troppo frivoli, ma nemmeno pesanti, in grado di coinvolgere tutti i commensali (vietato, assolutamente, trattare di argomenti che coinvolgono solo una parte degli ospiti) nel rispetto delle regole del vivere comune. Capitolo a parte per l’ascolto: sebbene non si debba essere taciturni (almeno qualche parola, durante un pasto, è bene esprimerla), bisogna sapere anche quando è necessario rimanere zitti e lasciar parlare chi ci è vicino.
Temi no
Vietato assolutamente parlare di tragedie, come morti, malattie, disgrazie o tutti quegli argomenti che potrebbero provocare tristezza tra i commensali e cattivi umori tra le persone più sensibili. Un pasto insieme deve essere una situazione di gioia che, dunque, non va turbata neanche con conversazioni politiche o religioseche possono generare (sopratutto se non tutti la pensano allo stesso modo) in controversie e in dibattiti non graditi o, addirittura, in veri e propri momenti di tensione. Non è consigliabile concentrare troppo i commensali su argomenti di conversazione che trattano esclusivamente di noi stessi, con il rischio di non interessare e di apparire superficiali o egocentrici, che riguardino il cibo e il menù servito (così come l’eventuale personale di servizio), oppure il denaro. Assolutamente vietato, infine, di parlare male di persone assenti o di temi troppo osé e scandalosi.
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